Inviata ad ANCI e UTILITALIA la posizione condivisa delle cooperative sociali aderenti alla rete nazionale RETESSILE.
La gestione sostenibile dei rifiuti tessili urbani è una sfida urgente e strategica per il nostro Paese. A pochi mesi dall’entrata in vigore dell’obbligo europeo di raccolta differenziata del tessile (gennaio 2025), e in attesa della piena operatività dei sistemi EPR (Responsabilità Estesa del Produttore), è fondamentale garantire la tenuta economica delle attività di raccolta e selezione oggi svolte dagli operatori.
È in questo scenario che RETESSILE, rete nazionale di cooperative sociali impegnate nella raccolta, selezione e valorizzazione dei rifiuti tessili, ha scelto di condividere con ANCI e UTILITALIA, in modo trasparente, i costi operativi sostenuti per la raccolta del rifiuto tessile urbano (codice EER 20.01.10).
La posizione è chiara:
i costi della raccolta devono essere sostenuti dalle stazioni appaltanti, siano esse Comuni o utility, attraverso meccanismi transitori in attesa che siano attivati i sistemi EPR, così come già avviene in altri contesti europei.
Attraverso una comunicazione ufficiale, RETESSILE ha trasmesso un’analisi dettagliata delle modalità operative e dei costi sostenuti dalle cooperative aderenti, che nel 2024 hanno gestito oltre 37.000 tonnellate di rifiuti tessili, garantendo un servizio capillare su tutto il territorio nazionale e occupazione inclusiva per persone in situazione di fragilità.
L’analisi evidenzia:
- un costo operativo medio di raccolta tra 0,27 e 0,33 €/kg;
- un costo medio per infrastruttura di raccolta (cassonetti) pari a oltre 800 euro per unità;
- un costo orario medio del personale pari a 17,33 €/ora, con applicazione del CCNL cooperative sociali.
A questi costi si sommano spese generali e oneri legati agli impianti, in un contesto segnato da margini sempre più ridotti.
In assenza di un contributo strutturale da parte dei produttori (EPR), le cooperative sociali non possono continuare a sostenere da sole un servizio che ha valenza ambientale, sociale e territoriale. RETESSILE propone dunque l’attivazione urgente di forme di sostegno economico pubblico transitorio, da valutare con le stazioni appaltanti, per garantire continuità al servizio e accompagnare la transizione verso un sistema tessile realmente circolare.
La trasparenza dei dati e la chiarezza della posizione espressa da RETESSILE rappresentano un contributo concreto al dialogo in corso tra enti pubblici, utility e operatori, nel rispetto della normativa e a tutela del bene comune.